I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 7 dicembre 2012

Il cameraman e l'assassino ( 1992 )

Benoit è seguito notte e giorno da una troupe televisiva che sta girando una specie di documentario sulla sua vita. Poco male se il tizio in questione non fosse un omicida seriale e faccia fuori quelli che lui chiama pesci piccoli ( gente sola , pensionati, bambini all'occorrenza anche se a detta sua gli danno meno soddisfazione), proprio per non avere noie con la giustizia e restare nell'ombra. Parla delle sue tecniche, di come zavorrare i corpi per non farli riaffiorare dai fiumi in cui sono gettati, di se stesso e del suo passato.
Compagnone con la troupe, assolutamente spietato con le sue vittime. La crew che lo segue con la cinepresa a un certo punto inizia ad aiutarlo nelle sue pratiche omicide, annullando la distanza tra chi filma e oggetto del filmato.
Il cameraman e l'assassino è un mockumentary incentrato nominalmente su un serial killer che fa di tutto per mettersi in mostra: il bianco e nero sgranato molto stiloso che viene usato ( in realtà solo un modo per contenere i costi) dà una patina autoriale a un progetto nato come saggio di fine corso e realizzato da tre amici in vena di goliardia. Non è un caso che gli attori siano tutti amici e parenti dei tre registi ( lo stesso Polevoorde, Belvaux e Bonzel ).
Alla faccia! In confronto robetta come Henry pioggia di sangue e Le iene sembrano video per educande.
I due riferimenti non sono a caso perchè la logorrea di Benoit, il protagonista, sembra estratta di peso da un film di Tarantino, mentre l'assoluto distacco emotivo dagli omicidi che avvengono a favore di telecamera ( anzi la crew collabora in cambio di una percentuale della refurtiva frutto dei crimini del protagonista, così giusto per pagare le spese) ricorda parecchio il film scandalo di McNaughton, una sorta di documentario sulle gesta di un sanguinario serial killer.
Il gesto del togliere la vita perde di significato, quasi come avviene in Kill me please, film su una clinica specializzata in suicidi assistiti, girato anche questo in un bianco e nero stiloso.
Qui tutto è innaffiato di grottesco: Benoit si lancia in filippiche contro la qualità della vita, contro il degrado delle periferie , contro l'immoralità dilagante e poi uccide senza pietà rubacchiando dalle case delle vittime.
E' un killer guascone, cameratesco con la crew che lo segue, innamorato di se stesso e di quello che fa.
Il film alla lunga può diventare ripetitivo nell'usare sempre lo stesso schema e probabilmente non si presta a riletture più profonde ma resta solo il divertissiment di un gruppo di cinefili/cineasti con la voglia di fare qualcosa di diverso.
Eppure il finale con l'incontro/scontro con l'altra troupe televisiva che rappresenta un ideale cortocircuito mediatico rasenta il genio.
Il grottesco goliardico diventa metacinematografia pura , forse anche non voluta.
Il cameraman e l'assassino è un cult senza volerlo, un film in netto anticipo sui tempi che gioca a rimpiattino col voyeurismo di uno spettatore inesorabilmente catturato fin dalle prime sequenze.
La filosofia del film è racchiusa dall'omicidio involontario da parte di Benoit durante una festa. Tutti sporchi di sangue eppure nessuno della troupe, nè dei commensali batte ciglio. E si continua a brindare con spumante.
Bravissimo Benoit Poelvoorde che dimostra di non avere solo talento da commediante molti anni prima di avere successo.
Pare che questo film fosse uno dei preferiti di Lucio Fulci assieme ad Angst cult austriaco di Gustav Kargl di cui parleremo a breve su queste pagine.
Anche la locandina del film ha avuto diverse noie con la censura.

( VOTO : 7,5 / 10 )  Man Bites Dog (1992) on IMDb

10 commenti:

  1. urca, quanti ricordi! visto in una rassegna dell'epoca, ricordo che mi era piaciuto molto ma non ne sentivo parlare dai tempi, mi hai fatto venire voglia di rivederlo. un'altra piccola perla del cinema belga

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    1. io ne ignoravo l'esistenza fino a qualche mese fa, leggendo su un sito di cinema un po'weird mi è capitato sotto occhio e me lo sono procurato.Come dici è una piccola perla!

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  2. Di questo non avevo mai sentito parlare, ma sembra proprio una cosa da recuperare al volo! :)

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    1. te lo consiglio, è un qualcosa che va visto anche se potrebbe urtare parecchie sensibilità...

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  3. visto una sola volta un milione di anni fa, devo assolutamente rivederlo!
    grande recupero ;)

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    1. eh eh l'ho recuperato da non molto e devo dire che ho fatto proprio bene!

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  4. ce l'ho in lista

    sapevo che meritava, e me lo confermi, viva il cinema belga!

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    1. il cinema belga dimostra una vitalità che il nostro al momento si sogna. E non esistono solo i Dardenne!

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  5. occazzo, questo direi che è proprio nelle mie corde, lo recupero al volo, grandissimo bradipo! ;)

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  6. grazie Lorant! secondo me ti piacerà....

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