I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 23 giugno 2014

Smetto quando voglio ( 2014 )

Pietro è un ricercatore in attesa di riconferma e intanto vive male il suo precariato facendo ripetizioni ( non pagate) e giustificandosi in continuazione nei confronti della fidanzata, anche lei costretta a una vita piuttosto grama.
Quando per i tagli all'Università e per le solite camurrie viene addirittura licenziato , Pietro decide che non può più starci. Con l'aiuto di un chimico suo amico finito a fare il lavapiatti in un ristorante cinese, di un matematico finito a fare piccoli imbrogli contando le carte del poker, di un antropologo aspirante sfasciacarrozze e di altre menti superiori dell'Università italiana finite a fare lavori umilianti la loro qualifica, comincia a produrre una molecola psicotropa ai limiti della legalità e organizzandosi per benino la vende in festini e discoteche facendo un sacco di soldi.
Ma cominciano i guai: in famiglia , con la polizia perché la "banda dei ricercatori" non sta conducendo uno stile di vita abbastanza morigerato e col temibile Murena, spacciatore di pasticche che ha visto contrarsi la sua fetta di mercato....
Se il cinema ha dimostrato in passato di essere lo specchio fedele della società contemporanea, Smetto quando voglio ne è il perfetto esempio.
Cinema della crisi e sulla crisi, sguardo divertito ma allo stesso tempo sbigottito sulle dinamiche che muovono la ricerca universitaria in Italia ( le solite raccomandazioni, i soliti mammasantissima politici a cui votarsi sperando di scegliere quello dalla parte giusta), la constatazione che seguendo le regole non si riusciranno mai a fare soldi.
Bisogna mettersi un'idea meravigliosa in testa e muoversi tra le pieghe della legge.
Sydney Sibilia, giovane regista salernitano qui al suo esordio nel lungometraggio, cavalca con talento questo comune sentire e non dimentica la lezione del classico heist movie all'americana, confezionando un film trascinante e molto ben congegnato, credibile, capace di raccontare realisticamente una favola immorale dei nostri tempi.
Smetto quando voglio diventa subito una specie di Breaking Bad all'amatriciana ,ma non nel senso deteriore del termine, diciamo un qualcosa fortemente ancorato alla realtà romana ma che riesce anche a travalicarne i confini, naturalmente  facendo tutte le distinzioni del caso, descrivendo senza tanti eufemismi una situazione al collasso perché quando la cultura e la meritocrazia diventano degli handicap e non dei punti di forza nei curricula di chi cerca lavoro, beh, allora si è arrivati al punto di non ritorno.
Non so se sia " il film più divertente dell'anno" come c'è scritto sulla locandina, ma sicuramente si ride e anche parecchio mentre lo vedi.
Appena finiti i titoli di coda , però , si apre lo spazio alla riflessione e ti accorgi di aver appena visto un'istantanea impietosa scattata sul tuo Paese e sulla realtà che ti circonda.
E , immediatamente, ti assale la sensazione , un po' spiacevole, che c'è ben poco da ridere perché le situazioni confezionate così elegantemente sono già accadute e accadranno tantissime altre volte, magari coinvolgendoti in prima persona.
La risata si trasforma in un ghigno sardonico a denti strettissimi e quel finale lieto , ma solo a prima vista, non fa altro che accentuare il male alle mandibole
Smetto quando voglio è un film che funziona a meraviglia , con un ritmo infallibile e un gruppo di attori affiatato che fa a gara per rubarsi la scena.
Un plauso anche all'accuratezza della  confezione, cosa non precisamente frequente nella commedia italiana recente, con una fotografia ricca di tonalità sature che conferisce al film un cromatismo particolare.
Da vedere.

( VOTO . 7,5 / 10 ) 

Smetto quando voglio (2014) on IMDb

17 commenti:

  1. il top dei top!
    ne parlo anch'io tra pochi minuti...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. oggi pubblichiamo in stereo ma naturalmente la tua recensione è genio puro. Mi inchino al maestro....

      Elimina
  2. Risposte
    1. il recupero è assolutamente doveroso,uno dei migliori film italiani dell'anno...

      Elimina
  3. Quando vedo film come questi comincio a pensare che ci sia ancora speranza per il Cinema italiano e che questo possa tornare ai suoi giorni più gloriosi.
    In quanto alla situazione italiana....purtroppo avendo conosciuto sia l'ambiente universitario che il mondo del lavoro del nostro (ex ) Belpaese, posso dire senza timore di essere smentito, che la situazione reale è molto peggio di quella descritta nel film.
    Raccomandazioni, ingiustizie, dirigenti ladri ultrasettantenni che girano con la Ferrari aziendale (mica pagata coi soldi loro, no!) e che nel frattempo schiavizzano CO.CO. PRO sostenendo che i giovani devono fare sacrifici per l'azienda; straordinari sotto pagati etc etc....mi fermo per non deprimermi ulteriormente. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche io ho toccato con mano la realtà universitaria e quello che il film fa vedere è solo uno zuccherino...ma diavolo quanto è amaro...

      Elimina
  4. Hai perfettamente ragione: si ride a denti strettissimi perchè la realtà è davvero amara. Tuttavia è una delle migliori opere prime della stagione, tanto di cappello.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. le risate a denti stretti erano tipiche della commedia all'italiana, una delle migliori stagioni del nostro cinema....speriamo che film come questo segnino l'inversione di tendenza...

      Elimina
  5. Un gran bel film.. poi adoro Leo, ma tutta la squadra sembrava in stato di grazia.. un po' come gli azzurri.. ahah..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. chissà che con un po' di pasticchette gli azzurri diventano ancora di più in stato di grazia...

      Elimina
  6. Hai perfettamente ragione: commedia ben fatta, intelligente e ironica, ma che lascia spazio a riflessioni amare sul triste destino dei laureati e dell'oggi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è un bel film che ritrae la realtà e ci ride sopra...ma a denti strettissimi perchè quello che abbiamo intorno è veramente una roba brutta...

      Elimina
  7. Da vedere sì! Si ride e ci si sente in colpa di averlo fatto, come con Fantozzi nei bei tempi andati, sperando che quello che accade agli sfortunati e imbranati protagonisti non accada anche a noi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se non è accaduto a noi sicuramente è accaduto a qualcuno vicino a noi....

      Elimina
  8. Sorrisi amari per un film intelligente e godibile sotto ogni punto di vista. Altro che americani, questa è robBa genuina, soprattutto VERA. Ahinoi. =)

    RispondiElimina
  9. roba vera, verissima , purtroppo per noi...

    RispondiElimina
  10. ah, finalmente una film piacevole, non noioso, attori che se la cavano, non eccelsi, ma se la cavano, merito anche di una sceneggiatura e dialoghi azzeccati. Forse un po' "the snatch" qua' e la', ma va bene.
    6,5/10 d'incoraggiamento

    RispondiElimina