I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 24 settembre 2013

L'Anticristo (1974 )

Ippolita Oderisi , rampolla di nobile famiglia, è rimasta paralizzata in seguito ad un incidente automobilistico in cui perse la vita la madre. In realtà la sua è una paralisi del tutto psicologica in quanto non è giustificata da lesioni anatomiche.Il padre, appartenente a una famiglia molto religiosa ( il fratello è un arcivescovo) cerca ardentemente un miracolo che possa far ricamminare Ippolita e la porta a cerimonie in cui la religione spesso sfocia nel folklore e nella credulità popolare ma non succede nulla. Qualcosa cambia quando Ippolita viene presa in cura da uno psichiatra che la cura con l'ipnosi, il dottor Sinibaldi, amico del fratello Filippo. Le sedute di ipnosi portano alla luce una vita precedente di Ippolita , nei panni di una strega bruciata in un rogo, ma soprattutto rendono evidente che la ragazza è posseduta dal demonio ...
L'Anticristo è uno di quei film che probabilmente non sarebbe mai esistito se non ci fosse stato il successo mondiale de L'esorcista di Friedkin con il suo nuovo modo di esplorare nuove frontiere dell'orrore cinematografico.
Da certa critica è stato catalogato semplicemente come un rip off del film americano ed in un certo senso è anche vero perchè il film di De Martino non brilla certo per inventiva o per originalità, ma ci troviamo di fronte a una produzione di ottimo livello, brillantemente confezionata, con musiche di Morricone, la fotografia di Aristide Massaccesi ( Joe D'Amato), i pochi effetti speciali sono ad opera di un giovane Carlo Rambaldi e last but not least c'è un cast di attori internazionali come Mel Ferrer e Arthur Kennedy oltre a un pugno di ottimi attori italiani tra cui la protagonista Carla Gravina che si immola anima ma soprattutto corpo nella parte di Ippolita e gli allora giovani Remo Girone, nella parte di Filippo e Umberto Orsini nella parte del dottor Sinibaldi.
Ora, sarà un semplice rip off de L'esorcista ma questo film è legato a parecchi spaventi genuini legati alla prima volta che l'ho visto, quando ero poco più che adolescente e avevo letto da poco il romanzo di William Peter Blatty, da cui poi Friedkin trasse il film, che mi aveva garantito non poche notte insonni.
Ai tempi una lettura quasi clandestina, avendo praticamente sottratto di nascosto il libro alla biblioteca di mio padre contro il suo parere.
L'Anticristo rivisto oggi non fa più paura come allora ma contiene ancora sequenze non proprio facili da mandare giù come la prima parte, quasi semidocumentaristica in cui vengono mostrati alcuni posseduti, un'immaginetta di un Cristo blasfemo tenuta in mano da Ippolita che viene mostrata a favore di camera per pochissimi secondi, poco più di un frame, gli insulti pesantissimi che Ippolita rivolge a chi le sta vicino, il tentativo di esorcismo da parte di un folkloristico guaritore di cui Ippolita si prende gioco vomitando anche verde. Cosa che potrà apparire normale e soprattutto già vista ma obbligare il presunto guaritore a leccare quel vomito verde è un qualcosa che a distanza di quasi quaranta anni fa ancora discretamente schifo.
Ambientato in una Roma oscura e spettrale e questo marca una differenza abissale con l'originale americano, il film di De Martino si segnala anche per qualche scivolata nell'exploitation pura con la presenza di un incesto, malamente tagliato in sede di censura e di qualche virata sul morbosetto più che sull'orrorifico giusto per richiamarsi alla "gloriosa" tradizione del thriller erotico all'italiana.
A parte qualche ingenuità narrativa ( ma come fa la possessione demoniaca a essere legata alla guarigione di Ippolita?) e qualche effetto speciale realizzato in modo alquanto approssimativo ( gli effetti della levitazione) quello che colpisce del film, allora come ora, è l'atmosfera maligna che lo permea e che si fonde con un realismo di fondo sottolineato dalla parte iniziale del film.
Il ricordo più forte che ho dalla prima visione in anni ormai lontani è quel corridoio con pareti rosso cardinale e quelle nicchie con busti di personaggi che sembrano guardarti e che quasi ti aspetti che si animino, un corridoio opprimente  e che soffoca , instillando una cospicua dose di inquietudine, senza l'ausilio di alcun effetto speciale.
Finale sbrigativo e non particolarmente memorabile ma per quanto mi riguarda questo film rimane un cult della mia adolescenza cinematografica.
Oggi apparirà un po' invecchiato ma val sempre una visione...

( VOTO : 6,5 / 10 ) 

The Antichrist (1974) on IMDb

15 commenti:

  1. Oh, combinazione ci pensavo proprio stamattina, dopo la tua risposta al commento su "Chi Sei?", quasi me la sentivo che ne avresti scritto oggi :) Hai fatto benissimo a rispolverarlo e concordo pienamente su tutto. Incredibilmente poi, abbiamo avuto le stesse impressioni/sensazioni anche su certe sequenze (dicano ciò che vogliono, ma quella del vomito oltre ad essere alquanto ripugnante, secondo me spicca anche per una certa originalità). Anche la sequenza della cena, con Ippolita che dopo aver rifiutato il cibo manifesta il maligno (il salone che si oscura, i quadri che oscillano) rimane uno dei momenti più alti del film. Hai ragione, visto oggi ne dimostra tutta l'età, emergono all'occhio maturo certe ingenuità, narrative ma anche stilistiche, come giustamente fai notare (la levitazione è un pugno sull'occhio) ma all'epoca, da ragazzino mi inquietò assai e c'è fù addirittura un periodo, in cui quasi lo preferì al film di Friedkin, pensa te... Grande segnalazione bradipo!

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    1. eh eh dopo che ne abbiamo parlato ho accelerato il recupero e presto chiuderò la trilogia col film di Bava...d'accordo su tutto quello che dici...a me da ragazzino mise paura....

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    2. Attendo Bava allora... Anche se rileggendo di questi film, sto seriamente pensando d'infrangere per la seconda volta (dopo i confronti sulle "case") il blog, con un post dedicato al filone... Mi hai fatto tornare in mente anche "L'Ossessa" di Mario Gariazzo, lo conosci?

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    3. no, ma ora che l'hai nominato mi pare che devo mettermi al lavoro per recuperarlo...

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  2. uh quanti ricordi, secoli che non lo vedo

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  3. Io questo film lo vidi per caso da adolescente ed effettivamente sono ultra d'accordo con quello che scrivi tu. Però vorrei rivederlo.

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    1. Alcune parti mostrano un po' troppo gli anni ma per quanto mi riguarda regge ancora benissimo!

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  4. Apparirà invecchiato ma nemmeno poi tanto! Carla Gravina è davvero micidiale nella sua interpretazione e "L'anticristo" non ha davvero nulla invidiare al "L'esorcista". Ca##o! Eravamo davvero bravi a fare cinema negli anni Settanta!!!!

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    1. alcune parti mostrano gli anni ( quelle con la levitazione ad esempio) ma concordo su tutto. Bravissima la Gravina e grandissimo il rimpianto per non essere più capaci di fare certo cinema....

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  5. a proposito di satanìe malate, Malabimba te lo ricordi?

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    1. ehm, no, non mi pare di averlo mai visto....

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    2. niente di fondamentale, ennesima variazione sul tema con ragazzina posseduta e un po' di sesso qua e là. ma c'è stato un periodo che passava spesso nelle piccole tv

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  6. La scena del rapporto sessuale è uguale a rosmery's baby. Precida

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  7. Ciao, complimenti per l'articolo, sai per caso dove posso trovare informazioni sulle ambientazioni?
    In special modo il corridoio con i busti,se esiste, ma è probabile dato che registi come Bava, Fulci, Argento ma anche lo stesso De Martino, spesso sceglievano edifici storici bellissimi e meravigliosamente sinistri.
    Ciao e grazie!

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