I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
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Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 28 gennaio 2013

Flight ( 2012 )

Il South Jet 227 si appresta al solito volo di routine tra Orlando, Florida ed Atalanta , Georgia, con un centinaio di passeggeri a bordo e sei membri di equipaggio tra cui il comandante di lungo corso Whip Whitaker. Durante il volo, già problematico per le condizioni meteo piuttosto avverse si verificherà tutta una serie di guasti meccanici che porterà l'aereo a un passo dal precipitare. Grazie alla prontezza di spirito di Whitaker il velivolo riesce ad atterrare in un campo aperto senza il preventivato bagno di sangue. Si salvano quasi tutti, l'aereo aveva gravi deficienze strutturali ma le indagini rivelano uno stato psicofisico del comandante non esattamente consigliato per guidare un aereo.
Non si può non salutare con favore il ritorno di Zemeckis al cinema live action con attori in carne ed ossa e non con i loro surrogati plasticosi persi tra canti di Natale, treni incantati e leggende medievali.
Flight è un film che mette deliberatamente alla berlina il classico mito americano dell'eroe per un giorno: in questo caso, Whip a cui basterebbe godersi in pace il quarto d'ora di celebrità di warholiana memoria  per poi rimettersi in un cantuccio a leccarsi le ferite che la vita gli ha inferto, è suo magrado sotto i riflettori e per il motivo sbagliato.
Se all'inizio è un eroe senza macchia e senza paura che ha salvato molte vite umane , poi le sue macchie cominciano ad emergere in maniera decisa per chi sta indagando sull'incidente  parallelamente alla consapevolezza di avere un grave problema di alcool e droga.
Il film di Zemeckis in cui riecheggiano sia il Fearless di Weir che l'Eroe per caso di Frears, si pone quindi beffardamente su un doppio piano: quello dell'indagine ufficiale in cui sembra che nessuno voglia accertare la verità e quello privato in cui Whip , alle prese coi suoi fantasmi che lo stanno facendo inabissare fisicamente e psichicamente, forse è l'unico che vuole arrivare fino in fondo a questa storia.
La società americana in toto ne esce con le ossa rotte a causa del  suo bigottismo religioso che sfocia sovente in fanatismo ( la figura del pilota in seconda), del giornalismo d'assalto che è affamato solo di scandali da dare in pasto alla pubblica opinione e dell'ipocrisia imperante ad ogni livello.
Tra momenti più ovvi ( la relazione sentimentale con la tossicodipendente oppure il ritratto dell'alcolismo di Whip che sfocia in momenti alla Via da Las Vegas ma fortunatamente con molta meno enfasi) ci sono altre componenti che non ci aspetta di trovare in un film per una major: a parte un incipit quasi vietato ai minori Flight non fa sconti alle contraddizioni di una società che non ha gli strumenti morali per giudicare un alcolista che comunque sotto l'influsso dell'alcool e della droga ha avuto quella botta di creatività che ha permesso di salvare molte vite umane.
Un istinto forse non appartentente al comandante Whitaker e che è venuto fuori solo dopo che vodka, gin e cocaina hanno rimosso tutti i freni inbiitori che caratterizzano la vita sociale di una persona.
E se alcool e droga avessero salvato la vita dei passeggeri del South Jet 227?
Ai postumi della sbornia l'ardua sentenza e comunque abilmente il dubbio viene lasciato lì in bella vista.
Flight è un film che dopo i primi venti minuti "action" con una regia notevolissima nel mostrare il quasi incidente aereo, si incanala nelle traiettorie del dramma umano ma senza troppe concessioni al politicamente corretto.
Se nel classico film hollywoodiano c'è la discesa agli inferi e la redenzione a favore di camera qui il percorso di ritorno dall'abisso è lasciato alla sensibilità dello spettatore.
Denzel Washington fornisce una buonissima prova, Kelly Reilly è brava nel ruolo potenzialmente pericoloso di una tossicodipendente, così come è parecchio efficace l'avvocato compunto e azzimato impersonato da Don Cheadle, interessato più al cliente che non alla verità .
Però quando entra in scena John Goodman nei panni del pusher di fiducia di Whip , l'unico in grado di fargli passare a tempo record i postumi della sbornia a forza di strisce di cocaina, non ce n'è per nessuno.
Un personaggio che sembra estratto da un film dei Coen o da Pulp Fiction.
Flight è un blockbuster adulto, non esente da difetti ma anche capace di impennate politicamente scorrette che non ti attenderesti dal solito film hollywoodiano ( come la droga pagata dall'avvocato a Whip per renderlo perlomeno presentabile all'udienza finale oppure quel frigobar che proprio alla vigilia del giorno più importante per lui si materializza come fosse apparizione mistica).
L'ultimo sberleffo è per il sistema giudiziario americano, a parole il più evoluto al mondo ma inadeguato  nel giudicare un caso come questo
L'unico in grado di giudicare Whip Whitaker è solo Whip Whitaker.
Ed è un finale affatto scontato in un film partorito da Hollywood, industria del lieto fine e del politicamente corretto.
Nonostante questo ha guadagnato un pugno di nominations importanti agli Oscar del 2013.

( VOTO : 7,5 / 10 ) 
Flight (2012) on IMDb

8 commenti:

  1. Io non l'ho trovato così convincente: parte fortissimo, ma nella seconda metà si avvita un pò su se stesso, diventando quasi noiosetto.
    Fearless era di tutt'altra pasta.

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    1. Fearless è senz'altro più profondo ma a me Flight è piaciuto, non l'ho trovato così scontato e poi quell'apparizione del frigobar come fosse la Madonna illuminata...

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  2. Visto ieri.
    Ottima prova di un sempre grande Washington e di un Zemeckis sempre con una vagonata di mestiere.
    Peccato l'auto-pistolotto finale del protagonista con una morale spicciola che si poteva, a mio avviso, evitare.

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    1. il finale l'ho trovato meno peggio del preventivato, certo è una sorta di autoassoluzione ma Zemeckis assesta un paio di botte niente male alla morale a doppia velocità classica di un certo tipo di America...

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  3. piacevolissima sorpresa.
    un film anti-hollywoodiano girato in un contesto hollywoodiano. zemeckis che scardina il sistema dall'interno. o quasi.
    anche per me come cyberluke qui sopra il suo unico peccato è nel finale. comunque pure quello in fin dei conti nemmeno troppo malaccio...

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    1. anche per me una bella sorpresa e con un finale,certamente autoassolutorio, ma conoscendo i meccanismi hollywoodiani poteva andare molto peggio...

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  4. ancora non l'ho visto e spero di farlo il prima possibile perchè la trama mi attira molto :)

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  5. come si evince dal voto il film mi è piaciuto molto ...secondo me vale la visione...

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