I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
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Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 14 agosto 2015

Child 44 - Il bambino N.44 ( 2015 )

Nella Russia di Stalin tutto funziona alla perfezione: addirittura non esiste neanche il crimine.
L'ordine è però mantenuto in modo ferreo da una polizia durissima , l'MGB, che individua tutti i potenziali problemi per il regime, facendo sparire persone o deportandole in Siberia.
Ne fa parte l'ufficiale Demidov che , su ordine del sanguinario maggiore Kuzmin, è costretto a derubricare ad incidente il caso di un bambino orridamente seviziato e ucciso vicino alla stazione di Mosca.
Un secondo caso molto simile lo spinge ad indagare ma il maggiore, non fidandosi più di lui, lo degrada e lo spedisce in Siberia assieme alla moglie Raissa, insegnante , che lui avrebbe dovuto denunciare al regime.
Dalla Siberia scoprono che il regime staliniano ha molte più falle di quelle che avrebbero mai potuto immaginare.
E soprattutto c'è un serial killer che sta facendo strage di bambini.
Daniel Espinosa è un regista svedese (!) che si è fatto conoscere a livello internazionale col fortunato Safe House , thrilleruccio di consumo in cui spadroneggiava un cazzutissimo Denzel Washington.
Il caso ha voluto, ma forse è stato più Ridley Scott, che si ritrovasse in cabina di regia in questa coproduzione euroamericana da 50 milioni di dollari di budget che cerca di raccontare a noi neofiti ignorantelli come funzionasse la Russia di Stalin.
Non ci sarebbe nulla di male se oltre a questo volesse raccontare la storia di un pedofilo serial killer, coperto da un regime che più che voler assicurare gli assassini alla giustizia si occupa di mantenere tutto pulito e formalmente tranquillo non ammettendo neanche di trovarsi di fronte a un crimine efferato ( per forza il crimine non esiste come in una di quelle nazioni del futuro  che ci propina la fantascienza distopica).
Ah ci vuole raccontare anche delle deportazioni in Siberia e pure della storia d'amore e di paura che vivono Leo e Raissa, una coppia nata per il timore di lei di essere arrestata.
Insomma ci racconta anche il loro travaglio amoroso, lui la ama come se non ci fosse un domani facendo ragù della propria carriera e lei invece lo teme e basta, sta con lui per paura.
Ci vuole raccontare tante cose questo film di due ore e dieci abbondanti .
Ce ne vuole raccontare un po' troppe in effetti e così facendo Child 44 - Il bambino N.44 diventa un po' come quei film americani che vogliono parlare del nostro Paese partendo dalla pizza, dagli spaghetti e dal mandolino.
Dà l'impressione di essere una solenne patacca , vuol sembrare un film che racconta una Russia storicamente attendibile e invece si sofferma su particolari pleonastici che sono più di folklore che di sostanza.
Tutto sembra falso a partire da una Mosca più taroccata di una banconota da tre euro (il film è stato girato a Praga), per arrivare a una Siberia insolitamente lussureggiante .
Ora , Daniel Espinosa, benedetto figliolo: hai a disposizione la storia di un serial killer di bambini che quasi puoi citare Fritz Lang senza essere sacrilego, hai per le mani un cast della Madonna, un budget che sarebbe il sogno bagnato di qualsiasi regista e tu che fai ?
Ti metti a parlare della storia d'amore tra Leo e Raissa, della bugia su cui è fondata e di tutto il resto, compreso quanto è difficile ritrovarsi in Siberia declassata da insegnante a donna delle pulizie?
Perdonami caro, ma io voglio vedere far polpette di quel serial killer, non voglio mandare i miei testicoli in marmellata perché lei sta con lui solo per la paura.
Child 44 - Il bambino N.44 vuole un po' troppo e nulla stringe, dietro al budget milionario, oltre all'indubbia professionalità di maestranze tecniche e attoriali ( perché la confezione, luccicante, non può essere assolutamente messa in dubbio al di là del fatto che sembra ben lontana dalla verosimiglianza in tutto quel sovraccaricare i contrasti di una Russia degli anni '50 prigioniera di una dittatura sanguinaria), mostra ben poco in termini di ispirazione e di afflato artistico.
Anzi dà spesso l'impressione di essere una sorta di bignami di quella Russia per far vedere quanto fosse brutta e cattiva e di quanto fosse sbagliato il comunismo.
Tutto encomiabile, per carità, però per fare queste valutazioni abbiamo i libri di storia che ci hanno già spiegato tutto questo con dovizia di termini.
E si sa che la realtà supera sempre l'immaginazione del più fantasioso tra gli sceneggiatori.
Tra personaggi usa e getta, altri inopinatamente ignorati ( quello del serial killer ma anche quello del maggiore Kuzmin) e altri talmente finti nella loro carica melodrammatica che esondano quasi nel ridicolo involontario ( ogni riferimento alla taroccatissima Noomi Rapace nascosta sotto gli abiti di Raissa è puramente voluto), emergono le stature di Tom Hardy che sta migliorando film dopo film e di Gary Oldman, in un personaggio che purtroppo non ha lo spazio che avrebbe meritato.
E' un vero peccato : Child 44 - Il bambino N.44 aveva le potenzialità per essere un gran film , vista la materia narrativa incendiaria e invece si rivela un polpettone noioso e indigesto.
E Raissa, per piacere, fatela rimanere in Siberia.


PERCHE' SI : il budget c'è e si vede, gli attori anche, ci sarebbe anche la storia ma si preferisce raccontare altro.
PERCHE' NO : hai un serial killer pedofilo tra le mani e racconti un melodramma alla dottor Zivago. Non si fa. E tutto dà l'impressione di trovarsi di fronte a una grandissima patacca.


LA SEQUENZA :  Leo e Raissa sono prelevati dalla loro casa e messi sul treno con un biglietto di sola andata ( si fa per dire ) per la Siberia.


DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :

Non siamo solo noi che tarocchiamo ambienti e storie .
Film come questo hanno il potere di farmi innervosire.
Certo che una visione come questa è tutto tranne che estiva.
Una Siberia così lussureggiante non l'avevo mai vista.


( VOTO : 5 / 10 )

 Child 44 (2015) on IMDb

29 commenti:

  1. Del romanzo parlano tutti benissimo, del film - effettivamente - meno.
    Peccato. Anche se per il buon Hardy e per una Russia che non conoscerei altrimenti - il romanzo anche se è americano o quel che è, con tutti quei nomi strani e quelle situazioni storiche, mi spaventa - gliela darò, in seguito.

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    1. è proprio come dici tu, il romanzo pare che sia molto gradito, il film in genere lo è stato molto meno...

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  2. allora avevo fatto bene ad eliminarlo dalle mie liste :-)

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  3. sinceramente mi intriga piu' il libro del film quindi nonostante il supercast mi sa che passerò

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  4. Lo tengo lì in cantiere da un paio di mesi ma ancora non ho trovato il coraggio di vederlo. Penso aspetterò Settembre, considerando anche che dura più di due ore e in questa stagione una durata così non riesco a reggerla.

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    1. la durata un po' scoraggia ma non è che sia così pesante...non funziona per altri versi...

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  5. Sai come la penso in merito a questo film, vedo che siano d'accordo anche questa volta, l'operazione "Dottor Zivago" patacca purtroppo si nota ;-) Cheers!

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  6. Il romanzo mi è piaciuto molto, il film meno ma non ho saputo volergli troppo male... hai ragione bisognava concentrarsi più sul serial killer che sulla travagliata storia d'amore

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    1. si, ho letto il tuo parere...io invece da buon appassionato di serial killers ho saputo volergli malissimo...

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  7. Alcuni lo hanno definito bellissimo (non è che parlavano del libro?) ed altri una minchiata. A questo punto non smanio neppure per recuperarlo.

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    1. è la classica megaproduzione un po' patacca che comunque ha i suoi estimatori...

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  8. io lo sto guardando adesso, e finora mi è piaciuto :)

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    1. come dicevo, un film del genere i suoi fans ce li ha....

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  9. A me non è dispiaciuto, in lingua originale si può anche apprezzare a pieno l'interpretazione di un Tom Hardy che non delude mai.

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    1. anche per me Hardy è veramente bravo...la Rapace l'avrei fustigata....

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  10. Posso parlare solo del romanzo ed al riguardo posso dire che è una lettura molto trascinante e piuttosto forte, pur se effettivamente estraneo ai miei gusti ( infatti il seguito non l'ho preso ).
    Il film effettivamente non credo lo vedrò mai, anche perché già nel romanzo ho trovato la travagliata storia d'amore tra Raissa e Leo fin troppo sopra le righe.

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    1. è al centro del film e con una materia narrativa così incandescente è un errore , almeno a mio parere...

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  11. Grande delusione.
    Peccato, perché gli spunti per farne un buon film (in pratica un altro film) c'erano tutti.

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  12. Cast e budget enormi per un film piccolo piccolo.

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  13. Ciao, mi hai tolto dei dubbi tentennavo: lo vedo o non lo vedo? Ma se tutto poi si riduce a una storia d'amore strappalacrime dove il resto fa da cornice.....

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    1. ciao Massimiliano...nel dubbio guardalo....può darsi che abbiamo gusti diversi, io volevo solo il serial killer...

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  14. A me non è dispiaciuto anche se sul mostro di Rostov un film più veritiero è senz'altro l'ottimo "Evilenko".

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