I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 6 giugno 2013

Poetry ( 2010 )

La protagonista ( Mi-ja) è una donna un pò in là negli anni, tira su il nipote che va ancora a scuola e che inspiegabilmente è rimasto a lei dopo che la figlia ha divorziato e ha cominciato a vivere altrove. A un banale controllo medico le viene diagnosticato il morbo di Alzheimer.
E'per quello che talvolta dimentica i nomi delle cose più banali, secondo lei perchè è un periodo un pò così...
Per arrivare a fine mese fa anche la badante part-time a un anziano signore non più autosufficiente
Una brutta storia in cui è stato implicato il nipote scuoterà i giorni sempre uguali dell'anziana signora.
Mi-ja veste con vestitini dai motivi floreali vivaci, indossa sempre un vezzoso cappellino, conduce una vita modesta ma dignitosa.Si iscrive a un corso di poesia e si duole tanto che la poesia non le sgorghi con naturalezza dal cuore. Già la poesia. Guarda gli oggetti ma non le vengono le parole, men che meno qualcosa di poetico. Cerca quasi con ansia l'ispirazione per scrivere ma non le viene naturale.
Il suo piccolo mondo nella cittadina vicino Seul in cui vive è a tenuta stagna, impermeabile alle influenze esterne. Però quando viene avvicinata dal padre di un compagno di scuola del nipote che assieme ad altri viene accusato di aver perpetrato violenza sessuale su una compagna di scuola che poi ha scelto di suicidarsi (e lei all'inizio del film nell'ospedale aveva visto il corpo della ragazza ed era stata colpita dalla reazione della madre) tutte le sue certezze vengono annullate.
Il suo mondo viene irrimediabilmente incrinato e condizionato. E la ricerca della poesia che sente avere dentro di lei diventa spasmodica.
Si sente inadeguata , non conforme al mondo che la circonda e che sembra volerla inghiottire in un boccone solo.
Il nipote invece continua da invertebrato a vegetare massacrandosi con idioti shows televisivi e uscite con gli amici. 
Pur se il personaggio di Mi Ja è il cardine del film è indubbio che in Poetry oltre a un riuscito ritratto femminile vi sia molto altro. E'il ritratto di una crisi di valori che attanaglia soprattutto la parte più giovane della società coreana.
Una società in cui le donne sono succubi, le famiglie sono disgregate e le generazioni future riservano solo cocenti delusioni.

Accanto a questo  c'è come un esortazione a guardare dentro se stessi per trovare la forza di andare avanti, in fondo la poesia parte da dentro l'anima, allora perchè non affidarsi al proprio cuore?
Poetry è anche una descrizione poetica dell'avvicinamento della protagonista, già nella fase autunnale della propria vita alla morte e prima ancora all'oblio.
L'Alzheimer arriva a toglierti la memoria e con lei si perde tutto, malattia vigliacca come poche altre.
E una vita senza memoria che razza di vita può essere?
Lee Chang Dong comunque non cerca la facile svolta melodrammatica, lavora di cesello sulle emozioni trattenendole, smorzandole persino, in un finale di grande bellezza legato alla sensibilità dello spettatore.
In questo è aiutato da una splendida attrice che dà vita a un personaggio femminile che non si dimentica facilmente, Jeong Hye Jun, diva coreana tornata davanti alla macchina da presa dopo molti anni di lontananza, donna all'apparenza delicata come un fiore al vento eppure ostinata e capace di estrarre da se stessa risorse inaspettate.
Anche a costo di umiliarsi. 

( VOTO : 8 / 10 ) 


Poetry (2010) on IMDb

12 commenti:

  1. bellissimo. ero partito prevenuto e invece l'ho amato

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    1. Lee Chang Dong è un grandissimo regista che fino ad ora non ha sbagliato un film; questo secondo me non è neanche il suo film migliore..se non l'hai fatto recupera gli altri suoi film:se hai amato questo amerai anche gli altri!

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    2. ammetto di non avere visto altro, recupererò

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    3. allora vorrà dire che recupererò le recensioni degli altri film del maestro coreano...

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  2. Un Lee Chang Dong ai massimi livelli (anche se Peppermint candy è insuperabile), un film davvero bello!

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    1. Poetry è bellissimo ma secondo me Oasis e Peppermint candy gli sono superiori e anche Secret Sunshine se non è bello quanto questo ci si avvicina moltissimo...

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  3. Questo lo devo recuperare!!! C'è quanto basta a scompensarmi, nel senso più buono del termine. ;-)

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    1. Lee Chang Dong merita di essere recuperato tutto: se questo ti scompenserà non oso pensare che ti succederebbe con Oasis...

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  4. Posso dire che non mi ispira per nulla? Però, visto quel che scrivi, tenterò il recupero.

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    1. ah ah ah ! certo che lo puoi dire...però magari per sicurezza dagli uno sguardo, ti assicuro che Lee Chang Dong è regista sopraffino!

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  5. Sentito e profondo, eppure non è riuscito ad emozionarmi quanto ha fatto con te.
    Per me è stata una versione solo discreta.

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    1. mi è piaciuto molto ma non è il suo film migliore, roba come Oasis o Peppermint candy, beh lì siamo dalle parti dell'emozione vera!

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