I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 26 novembre 2012

Moonrise Kingdom ( 2012 )

Nell'estate del 1965 nell'isola di New Penzance, piccolo angolo di paradiso incontaminato del New England,  il dodicenne scout Sam, figlio adottivo di due genitori che non si dimostrano affettuosi come dovrebbero essere( anzi alla prima occasione cercano di parcheggiarlo altrove) , durante una rappresentazione teatrale conosce la coetanea Suzy figlia di due avvocati che hanno instaurato in casa una sorta di regime militare e parlano tra loro come se stessero nell'aula di tribunale dove trascorrono la maggior parte del loro tempo. Galeotto fu lo sguardo: i due ragazzi decidono di fuggire assieme. Gettano nel panico tutta la piccola, pittoresca, sbilenca comunità dell'isola anche perchè sta arrivando una forte tempesta che metterà a repentaglio le loro vite.
Credo che Wes Anderson sia uno dei pochi registi immediatamente riconoscibili anche guardando una sola sequenza. E questo perchè la sua visionarietà ormai si è tradotta in una cifra stilistica ben consolidata, originale. Se da una parte questo è un gran merito perchè  nel cinema d'oggi è difficilissimo essere così particolari, d'altra parte i detrattori possono affermare che il bravo Wes improvvisi sempre sullo stesso spartito senza esplorare troppo altri territori.
In un certo senso è così perchè i suoi film battono tutti più o meno gli stessi territori, hanno una certa continuità nel descrivere famiglie disfunzionali, personaggi talmente assurdi da sembrare alieni scesi in terra, oltre che possedere un' impronta visiva personale fatta di una fotografia calda e avvolgente che privilegia un cromatismo color pastello molto accentuato.
Moonrise Kingdom da questo punto di vista non dice molto di più degli altri film di Anderson.
Ma se nelle sue ultime pellicole stava affiorando il sospetto di un pericoloso autocompiacimento, sinonimo di pigrizia creativa, in questa sua ultima opera il regista spazza via queste congetture maligne.
Moonrise Kingdom è un film assolutamente delizioso, stracolmo dei personaggi sbilenchi classici del cinema di Anderson ma con l'aggiunta di due ragazzini meravigliosi che danno luogo a una delle storie di amore adolescenziale più dolci e poetiche alle quali abbia mai assisitito.
Sam e Suzy si sono fidati dello sguardo, della loro prima impressione e il tratto di percorso che fanno assieme è un continuo conoscersi e sorprendersi l'un l'altra.
La loro è una ribellione soft, una fuga nata morta per definizione ( che tipo di fuga si può realizzare su una piccola isola?), la ricerca affannosa da parte di genitori e di autorità (in)competenti assume presto i connotati di una farsa tragicomica in cui gli adulti sono sottoposti al pubblico ludibrio dalla cinepresa che si trasforma in uno specchio deformante.
Se il futuro è dei giovani, il presente non può essere di questi adulti inetti e infantili molto più dei loro figli.
La casa delle bambole costruita dai genitori di Suzy più che un sogno per i loro figli è una sorta di incantesimo da cui è impossibile uscire. Il campo degli scout da cui fugge Sam è organizzato come una caserma a cielo aperto in cui la forma domina nettamente sulla sostanza, con tutte quelle divise cachi ben stirate, tutti i fazzoletti ordinati e la gerarchia militaresca a offuscare i rapporti umani.
La fuga è praticamente scontata. La ribellione un obbligo.
Moonrise Kingdom è anche il rapporto di un percorso formativo che porta dall'infanzia all'adolescenza.Sam e Suzy crescono di più nelle poche ore che trascorrono assieme che in tutta la loro vita precedente .
Il loro rapporto è tratteggiato in modo delicato, con quella punta di malizia che lo rende ancora più plausibile.
Eccellenti i due piccoli protagonisti mentre il luminoso cast di supporto ( consueto nei film del regista americano) si adegua senza problemi al dolce stil novo di Anderson che aggiunge un altro tassello prezioso alla sua carriera.
Personalmente fino ad ora ho guardato al suo cinema con quella punta di sospetto legata alla sua presunta autoreferezialità.
Vedendo Moonrise Kingdom mi sono pienamente convinto.
Sarà autoreferenziale ma chissenefrega!

( VOTO : 8 / 10 ) Moonrise Kingdom (2012) on IMDb

9 commenti:

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    1. concordo , avevo letto la tua entusiastica recensione e mi ci sono ritrovato!

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  2. L'ho visto un mesetto fa, ma sto aspettando a postarlo per quando uscirà qui da noi.
    Curioso: a me aveva profondamente irritato proprio per il piglio di Anderson, ma alla fine l'ho promosso anche io, mosso dallo spirito dei due piccoli protagonisti.

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    1. come ho detto nella rece Anderson mi piace a film (quasi) alterni. Questo è andato oltre le mie più rosee aspettative.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Sarà che sono un cultore di Wes Anderson e il mio giudizio è di parte, ma, come ho recensito sul mio blog, questo film è devvero bello!

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    2. io non sono così appassionato di Wes Anderson ed è per questo che Moonrise Kingdom è stato una bellissima sorpresa.

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  4. davvero stupendo. Questo mette daccordo tutti credo!

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  5. fino ad ora il consenso è plebiscitario!

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