I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 11 ottobre 2012

La faida ( 2011 )

Nik, diciassettenne e Rudina , quindicenne in un paesino albanese conducono  una vita costellata di sogni( aprire un internet cafè per lui e studiare all'Università lei, visto che è così brava a scuola) che si scontra quotidianamente con una realtà piuttosto avara di soddisfazioni.
Un fatto  sconvolge le loro vite: il padre è implicato nell'uccisione di un vicino per futili motivi e fugge per non farsi arrestare. La famiglia dell'ucciso medita vendetta  e il bersaglio sono proprio i membri maschi della famiglia. Nik si ritrova così recluso in casa suo malgrado, Rudina deve fare il lavoro che faceva il padre.
E' la dura legge della faida, un occhio per occhio / dente per dente che ha ancora la sua ragione d'essere nella campagna albanese.
Se la Cina non è mai stata così vicina idealmente , con La faida di Joshua Marston, regista californiano rimasto affascinato chissà perchè da questa storia di vendette dal sapore tribale, ci accorgiamo di quanto possa essere lontana l'Albania nonostante la sua vicinanza geografica.
E notiamo anche di quanto sia un Paese a diverse velocità: quella del carretto di Rudina che consegna il pane tutte le mattine al ritmo placido del suo cavallo , quella dei concorrenti che consegnano molto più velocemente di lei con l'auto, rubandole il lavoro, o la confusione di Scutari che a confronto pare una metropoli.
La faida  è una storia di sogni spezzati, di angeli a cui hanno strappato le ali, la vendetta che deve essere perpetrata per ua questione d'onore è un qualcosa che lega l'uomo al suo lato bestiale , ma soprattutto lo lega a un passato sanguinario fatto di rituali al di sopra delle leggi attuali.
La cosa che stupisce infatti è che in questa storia la presenza della polizia e della legge è solo un dettaglio e viene fatto tutto alla luce del sole, non viene nascosto nulla.
E' certo solo che il sangue debba essere ripagato con altro sangue, come è chiaro che da questa storia è impossibile uscire: deve il padre stare in prigione per restituire la libertà ai suoi figli, o devono i figli sacrificare le loro vite per garantire la libertà al padre?
Non c'è soluzione.
La faida è un film che fa del realismo la sua cifra stilistica dominante: i due attori che interpretano Nik e Rudina pur avendo non indifferente presenza scenica conservano il loro approccio da  non professionisti, i loro sono i sogni rasoterra per i nostri standard eppure in un contesto ambientale e socioculturale del genere , conservano l'impalpabilità di qualcosa che non diventerà mai reale.
L'Albania descritta è un mondo a parte prigioniero di riti ancestrali conservati nei secoli ma che sente il bisogno urgente di modernizzarsi.
La faida racconta un pezzo di pianeta che vive a una velocità diversa rispetto agli altri.

( VOTO 7,5 / 10 ) 

The Forgiveness of Blood (2011) on IMDb

6 commenti:

  1. Sembra interessante: ce l'ho in lista sul mulo da un pezzo, ma ancora non si decide a defluire nel mio hard disk esterno. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io l'ho trovato facendomi il bagno....

      Elimina
    2. adoro le metafore di illegalità :D

      comunque l'avevo un po' snobbato, ora sono quantomeno incuriosito

      Elimina
  2. Da me non è mai arrivato nei cinema, lo attendo da un pezzo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. come al solito film come questo hanno una distribuzione assai marginale...

      Elimina