I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 1 dicembre 2014

Thanatomorphose ( 2012 )

Laura si trasferisce nel suo nuovo appartamento a Montreal e conduce una vita complessivamente vuota tra giornate passate al lavoro, nottate passate tra le braccia del focoso Antoine, suo amante che la considera alla stessa stregua di un mero oggetto sessuale, e una scultura in fase di composizione, fatta di materiali organici , che non riesce a terminare, testimonianza tangibile dello stallo in cui si trova la sua vita artistica e non.
A una festicciola tra amici conosce Julian che le riserva molte attenzioni ma poco tempo dopo  Laura si accorge che il suo corpo si sta deteriorando sempre più.
Cerca di porre rimedio ma il processo appare senza ritorno....
Eric Falardeau è un regista canadese francofono che si è laureato in Cinema all'Università di Montreal con una tesi sui fluidi corporei nel cinema porno e gore e Thanatomorphose , termine che indica il processo di decomposizione organica negli esseri viventi, umani o animali, è il suo esordio nel lungometraggio dopo un paio di corti.
Un esordio con un budget limitato , circa 30 mila euro al cambio e che si presenta fin da subito piuttosto particolare.
Il 2012 è anche l'anno di Antiviral , canadese come questo,  rarefatto esordio del figlio d'arte Brandon Cronenberg e per certi versi è proprio al Cronenberg padre che si richiama espressamente il film di Falardeau.
Un film che potremmo definire un body horror ma tale definizione appare semplicistica in virtù delle simbologie cosparse a piene mani in quel film ( tutte attinenti più o meno alla sfera sessuale, come quella crepa nel muro che ha la forma di un organo genitale femminile) e al lavoro certosino di limatura delle immagini e delle musiche effettuato.
Thanatomorphose riprende più o meno la trama di un indie horror americano, Contracted ( o forse è meglio dire il contrario perchè il film canadese è stato realizzato un anno prima ) ma ha un taglio più spiccatamente autoriale concentrandosi sulla dicotomia eros /thanatos, amore e morte e più specificatamente a sesso e  morte.
Laura è apparentemente normale, ha gli appetiti sessuali normali per una della sua età e Falardeau inserisce la telecamera come un bisturi a dissezionare la sua relazione con Antoine, tutto muscoli e niente cervello, uno che non comunica , che non fa l'amore, tromba e basta.
Eppure Laura sopporta, ti fa venire il dubbio che alla fine sia lei che usi lui come sex toy vivente.
Poi subentra la morte, il suo olezzo , gli ematomi diventano sempre più grandi, si staccano le unghie che lei cerca di riattaccare maldestramente con un po' di colla, se si mette le dita nella parte posteriore della testa , viene a contatto con la propria materia cerebrale, la sua pelle cade a pezzi, i vermi infestano le sue carni che vanno imputridendo.
Eppure il suo appetito sessuale è più che conservato, ha il modo di gingillarsi e anche di gingillare sessualmente Julian in una cosa che è meglio non raccontare.
Il suo è un corpo morto che si sta decomponendo , quello che ha praticato Julian è sostanzialmente un atto di necrofilia , atto che compie anche  lei , che continua a cercare piacere sessuale autoinducendolo su se stessa.
Auto necrofilia.
Non come in Aftermath di Cerdà in cui un operatore della sala autopsie profanava morti , qui è lei che profana se stessa.
Il suo è un atto di dolore, un urlo disperato , un ringhio rabbioso  per una vita sostanzialmente vuota e che ora perde anche quell'afflato che ancora la teneva ormeggiata a un mondo apparentemente normale.
La messa in scena è geometrica , spartana ma che non dà l'impressione di essere povera, è semplicemente minimal perché non deve distogliere dalla trasformazione del corpo di Laura che sta marcendo da dentro.
Il suo corpo è un po' come il piatto di coniglio che vedevamo in Repulsion di Polanski, la sua salute mentale deteriora rapidamente con conseguenze a cui non si potrà porre rimedio.
La sua carne maciullata , infestata da mosche e da larve , il cui rumore ti rimane in testa ben oltre i titoli di coda, comincia a cadere  a pezzi, tra le deiezioni organiche in una disturbante sinfonia di morte.
Diviso in tre capitoli un po' alla Von Trier ( Despair, Another, Oneself) è un film programmaticamente sgradevole che nel finale si richiama al gore estremo di Buttgereit e del suo Nekromantik.
Cinema alto e basso nella stessa pellicola, un film che sicuramente dividerà gli spettatori in fan entusiasti e in detrattori irriducibili.
Io posso dire solo che non patisco il body horror avendo fatto un  tirocinio di quattro anni all'Università nell'Istituto di Anatomia Patologica veterinaria ( tradotto autopsie a pranzo, cena e colazione) ma questo film l'ho patito non poco soprattutto in un finale che non lascia proprio nulla all'immaginazione.
L'ho trovato disturbante.
E ciò mi basta per approvarlo senza riserve.

PERCHE' SI : messa in scena geometrica, horror dal taglio autoriale, effetti speciali notevoli, un finale che resta impresso
PERCHE' NO : lento, lentissimo nella prima parte che inquadra la non vita di Laura, simbologie non propriamente elaborate, disgusterà parecchi..

( VOTO : 7,5 / 10 )

Thanatomorphose (2012) on IMDb

17 commenti:

  1. Il cinema canadese è spesso sottovalutato dal momento che soffre la vicinanza con l'ingombrante vicino statunitense, però presenta diverse cose interessanti. Spesso a basso budget ma ricche di idee.

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    1. ah ah come dicono i tipi dei 400 calci i canadesi stanno mediamente male.....

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  2. Mi ricorda molto Contracted, quindi avendo già perso tempo con quella pagliacciata, credo aspetterò un po' a vedere questo, nonostante mi fidi sempre dei tuoi voti!

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    1. a me Contracted non era dispiaciuto ma qui siamo proprio oltre....

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  3. A me Antiviral non piacque, ma questo mi ispira.
    Vedo di recuperarlo.

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  4. body horror con una prima parte lentissima?
    mi sa troppo di bradipata per me. :)
    anche se la suddivisione in capitoli alla von trier potrebbe incuriosirmi...

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  5. Maremma ladra, quei vermazzi cicciosi che strisciano mi fanno un po' troppa impressione.... non so se mi sento di guardarlo!

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  6. Autonecrofilia. Mi schifa già la parola. Quindi lo vedrò il prima possibile. :-)

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    1. non so neanche se il termine esiste...se non esistesse allora ci faccio un copyright....

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  7. Sei sempre una garanzia di schifezzone stomachevoli - with love <3

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  8. Dovrei (potrei) rivederlo, ma posso dirti che mi ha lasciato veramente poco. Ben lontano a mio parere dai capolavori di Cerdà e Buttgereit le cui visioni, pur nel loro disgusto, riescono comunque a infondere un'emozionalità che qui non ho sentito. Confezionato egregiamente sul lato tecnico, certo, ma complessivamente l'ho trovato un film parecchio vuoto, nonchè eccessivo (se il termine può essere usato in prodotti simili :) nel rappresentare il sesso in maniera volgare rispetto alle opere succitate e che ripeto, disgustose, ma a suo modo cariche di poesia...

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    1. all'inizio non mi diceva nulla ma col passare dei minuti mi ha catturato sempre di più, l'ho trovato addirittura più disperato di Cerda e sicuramente molto meno naif di Buttgereit....

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  9. ma possibile che non si trova ne in italiano e neanche coi sottotitoli???

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