I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 26 giugno 2013

Dream Team ( 2012 )

Orbera è stato un calciatore di successo nella nazionale francese: ora è un'opinionista televisivo con la vita discretamente distrutta dall'abuso di alcool. Perde il lavoro in televisione perchè picchia selvaggiamente in diretta un giornalista e per questo rischia anche di non vedere più l'amata figlioletta. Gli viene data una via d'uscita: disintossicarsi e trovare un lavoro fisso. Miracolosamente ( ma neanche tanto) l'ancora di salvezza gli viene fornita da una squadra bretone di dilettanti che parteciperà alla Coppa di Francia. La sfida è importante economicamente per salvare il locale conservificio ma con una squadra composta da pescatori non si può fare molta strada. Orbera allora convincerà un gruppo di suoi ex colleghi, sul marciapiede per vari motivi, un po' come lui, a giocare nella sua squadra. Giusto tre mesi, il tempo necessario per arrivare al primo turno della Coppa di Francia.
Come al solito i francesi ci surclassano sul terreno preferito ( oramai pare l'unico) del cinema italiota: la commedia. Sportiva per giunta, quindi guardando anche oltreoceano e non avendo paura di confrontarsi con un genere americano per eccellenza.
Prendono un regista serio come Dahan ( al suo attivo La vie en rose e anche un prossimo biopic su Grace Kelly), un cast all star con tutti personaggi molto noti al pubblico d'oltralpe tra cinema e televisione e imbastiscono una storiella corale fatta giusto per intrattenere, senza alcuna pretesa ma che ottiene facilmente il suo scopo.
La galleria di calciatori sul marciapiede recuperati da Orbera già da sola vale il prezzo del biglietto e non è la cosa migliore del film: c'è lo psicopatico fobico malato di playstation che però si consola con un gioco anni '80 dell'Atari, c'è un portiere con velleità da attaccante che sembra un misto tra Maradona ( per via di un certo vizietto ) e Che Guevara, c'è lo stopper cattivone che spezza gambe agli avversari, c'è l'ex calciatore afflitto da problemi cardiaci (Omar Sy  ricalca fisicamente Thuram e anche la sua storia) e c'è l'ex bomber con velleità attoriali ma che è poco più di un guitto incapace di recitare una battuta che è una.
Accanto a loro il vero asso nella manica della pellicola: l'impagabile popolazione locale che fornisce l'ossatura panzuta e sbevazzona alla squadra e che garantisce il giusto contrasto con tutte queste stars metropolitane.
La vicenda è poco più di un pretesto, le gags si affidano più a una comicità fisica che alla bontà della battute ( che in realtà sono abbastanza sporadiche, si punta più al paradosso ) l'impressione è che ognuna delle celebrità convocate per questo progetto pensi più a recitare il proprio spartito che a interagire con gli altri.
Lo schema del film è risaputo: un po' commedia sociale alla Loach, un po' commedia sportiva, un po' farsa che gioca con la crisi economica, un po' gioco di contrasti tra ricconi con la puzza sotto il naso e pescatori bretoni un po' indietro anche dal punto di vista tecnologico ( cosa peraltro sottolineata dal titolo originale Les Seigneurs) .
Il risultato è di quelli dimenticabili ma intrattiene a dovere, si passa un'ora e mezza a pensare di stare a vedere un'enorme cazzata ma si continua a vederla per appurare come va a finre.
Il classico film che sotto sotto piace ma che in pubblico fa figo dire che è una schifezza.
E qui ritorniamo al confronto con la commedia italiota: perchè i francesi riescono a creare un progetto di questo tipo che non naufraga dal punto di vista qualitativo, confezionato più che decentemente mentre da noi analoghi progetti naufragano in una mesta fiera del "bbona la prima", tagliati tecnicamente con l'accetta ?
Il film naturalmente è stato un successo ai botteghini francesi e questo gli ha permesso di varcare i patri confini.
Belli i titoli di coda con figurine dei protagonisti ( anche del cast tecnico e creativo) attaccati su un album.
Che dire? Stupidino ma intrattiene , impossibile parlarne troppo male...

( VOTO : 5,5  / 10 )


Les seigneurs (2012) on IMDb

6 commenti:

  1. per me la sufficienza se la merita tutta.
    difficile chiedere di più a una commediola sul calcio...

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    1. è un filmettino divertente a tratti ma assolutamente scontato...

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  2. Mah... a me sinceramente non è piaciuto. Scontatissimo, banale, impossibile da prendere minimamente sul serio: una squadra di dilettanti cinquantenni che riesce a portare ai rigori la partita con l'Olympique Marsiglia è fuori da ogni logica. Siamo sempre lì: il calcio è già di per sè un gran veicolo di emozioni e palestra di vita. Restituirne lo spirito sul grande schermo è difficilissimo (con rarissime eccezioni, come 'Il maledetto United' di Hooper). Qui si capisce subito dal primo momento come finirà, e il risvolto sociale è risibile. Non mi sembra che in questo caso i francesi abbiano molto da insegnarci: qualche bella commedia la sappiamo fare anche noi, il problema è che da noi se ne fanno troppe :-) e di basso livello. Ma questo è un altro discorso.

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    1. che il film sia impossibile da prendere sul serio è un dato di fatto che mi vede d'accordissimo con te. Mi riferivo alla qualità della confezione ben più elevata rispetto al cinema cinepanettonizio italiano, perchè questo era il cinepanettone francese...

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  3. Come ho già scritto a Peppa Kid, nonostante questa qualità di cui tu e lui parlate, per il momento dribblo la visione senza troppi patimenti. ;)

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    1. la visione è ampiamente eludibile...un paio di risate grasse però le strappa...

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