I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 7 novembre 2015

Presentazione film "Il Segreto di Caino"

Oggi la presentazione di un film attualmente in lavorazione, un giallo all'italiana, nelle parole degli autori che vedrà la luce nei primi mesi del 2016.
Sono veramente felice di ospitarlo qui sul mio blog, il genere in questione è molto apprezzato qui a bottega e quando si tratta di dare una mano in qualche modo a un nuovo progetto di cinema italiano non mi tiro mai indietro.
Supportate il cinema italiano e supportate Il Segreto di Caino, qui raccontato brevemente nelle parole di Roberto Ricci.


IL SEGRETO DI CAINO

Si stanno effettuando in questi giorni tra Rimini e Pesaro, le riprese del thriller IL SEGRETO DI CAINO.
La pellicola, il cui soggetto è scritto da Roberto Ricci, noto come "parrucchiere del brivido", vista la sua alternanza tra il lavoro principale e la scrittura di libri e soggetti cinematografici giallo - horror, è appunto un thriller visivamente molto forte.
La regia è di Luca Guerini, un giovane regista di Civitavecchia e fondatore della compagnia teatrale Skenexodia.
Dopo essersi formato alla scuola delle arti di Pino Quartullo, con prestigiosi insegnanti come Daniele Vicari, Giovanni Veronesi e tanti altri, ha realizzato nel 2010 il suo primo lavoro teatrale "Play", vincendo il siparietto d'oro a Vicenza.
In seguito, ha prodotto numerosi e prestigiosi spettacoli, dividendosi tra il palcoscenico e la cinepresa.
Titoli come "Adina riposa al buio", "Operatori" e "Cibo".
IL SEGRETO DI CAINO, è sia per Guerini che per Ricci, il primo lungometraggio pensato apposta per il cinema.
Una sfida non facile, visto il periodo poco fortunato per questo genere di pellicole.
Il giallo all'Italiana infatti, dopo il grande successo degli anni 70 - 80, grazie soprattutto a Dario Argento, ha perso sempre più colpi, sino ad arrivare al totale disinteresse dei produttori.
Questo film ha tutte le carte in regola per rilanciare il genere e risvegliare l'attenzione da parte degli addetti ai lavori e soprattutto del pubblico, magari stanco di decine e decine di commedie o drammi sociali.
La trama, vede un feroce e misterioso serial killer, uccidere giovani ragazzi, che si prostituiscono in cambio di pochi soldi o regali.
Intorno a questa catena di delitti, girano le storie di due fratelli uniti da un legame morboso, una donna pettegola e impicciona, un misterioso professore di lettere, una detective, uno stalker bellissimo e senza scrupoli, e altri personaggi ancora, molti dei quali cadranno vittime del sanguinario assassino.
Paura, tensione, sesso e sangue.
Gli ingredienti per farne un buon thriller, ci sono tutti.
Nulla sarà lasciato all'immaginazione dello spettatore, gli occhi dell'assassino saranno i suoi.
Vivrà lo stesso terrore della vittima, che da iniziale predatore sessuale, diverrà preda sacrificale della follia omicida del suo carnefice.
Il cast, vede tra gli interpreti principali : Sandro Fabiani, Alessandro Santoro, Marta Corrias, Eleonora Mensitieri, Francesco Lizzi, Gianluca Grazioli e altri bravi attori, la maggior parte dei quali, facenti parte della compagnia Skenexodia.

Michael Musto, Matteo Petrillo, Maridina Stavroulaki e Andrea Mainardi, fanno invece parte del cast tecnico.
Musiche originali di Alekey.
L'uscita di questa pellicola, è prevista per i primi mesi del 2016.



2 commenti:

  1. Ancora utilizzate la parola "pellicola" pur sapendo che la pellicola era utilizzata prima dell'avvento del digitale? Ora si gira tutto in digitale e non in pellicola.

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    1. Nella lingua Italiana pellicola è oramai sinonimo di film. Leggo spesso, sta per uscire "la nuova pellicola" o il "nuovo film" del tal regista. Dire che sta per uscire il nuovo digitale del tal regista, suona male non credi? Che poi, non si giri più in pellicola e non ha senso dirlo, hai anche ragione. Però è diventato un gergo letterario. Ciao Sergio. Un abbraccio.

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