I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 16 dicembre 2014

The Equalizer - Il vendicatore ( 2014 )

Robert Mc Call è un impiegato modello di un magazzino di bricolage. Sembra quasi sull'orlo della pensione eppure lo vedi prodigarsi per i più giovani, aiuta un suo amico a perdere peso consigliando dieta e attività fisiche adeguate, ha sempre una parola buona per tutti.
Vive in perfetta solitudine e cena sempre nella tavola calda sotto casa dove scambia qualche parola con la giovanissima Alina, prostitura russa che non ha ancora passato l'adolescenza.
Quando lei viene picchiata selvaggiamente dal suo pappone russo, Robert rivela la sua vera natura di ex agente della CIA addestrato alla guerriglia.
Un arma letale che se ne va in giro a piede libero.
E quelli della mafia russa se ne accorgeranno presto. Robert li andrà a prendere tutti, uno a uno, dal pesce più piccolo a quello più grande.
Che va a prendere addirittura a domicilio. 
A Mosca.
Ho letto nei credits che The Equalizer- Il vendicatore ( ma vendicatore de che ? ma perché i titolisti italiani cercano sempre di rovinare tutto, andava benissimo solo il titolo inglese anche se  fa un po' autoradio anni '80, quelle con le levette che alzavi e abbassavi per sentire meglio i woofer o i tweeter del tuo bellissimo stereo che valeva molto più della macchina che aveva intorno) è tratto da un'omonima serie televisiva americana anni '80 che da noi è stata trasmessa col titolo di Un giustiziere a New York.
Non tra le mie preferite e comunque niente di troppo paragonabile a un film come questo che ha un protagonista nero ed è ambientata da un'altra parte.
Però questa versione filmica conserva una sua aria vintage, demodè anche nella costruzione del suo personaggio principale, un glabro supereroe senza maschera e senza paura a cui dà volto e fisicità uno degli attori hollywoodiani più apprezzati qui a bottega, il Denzellone nostro.
Che a dispetto dell'anagrafe ( tra pochi giorni il tassametro indicherà 60 ) si dimostra ancora in forma e non sfigura affatto in un film action come questo.
Action...anche questo termine da prendere in un'accezione un po' larga perché la sceneggiatura di Richard Wenk ( suo lo script di The Expendables 2 ) si prende i suoi tempi per costruire il personaggio di Robert, lo pone su uno sfondo discretamente caratterizzato, utilizza l'abilità di Denzel per dargli una profondità che normalmente questo tipo di personaggi non ha.
La regia di Fuqua poi se la gioca benissimo sia nelle sequenze più squisitamente action che in quelle in cui è richiesta la recitazione di battute.
Lascia spesso la violenza fuori campo ma trova lo stesso il modo di sottolinearla facendo vedere la scia di morti e di sangue che il nostro McCall si lascia dietro le spalle e soprattutto riesce a costruire con sapienti tocchi registici un villain all'altezza, un Marton Csokas superbamente impomatato, un'aria un po' alla Kevin Spacey ma  che sembra appena uscito da un provino de La promessa dell'assassino di Cronenberg dopo aver usato la stessa marca di brillantina che usava Gian Maria Volontè in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto ( beccami gallina se non si sono ispirati a lui per dare un look così inquietante al suo personaggio).
Non a caso la parte migliore del film non è il duello finale ambientato nel magazzino di bricolage dove lavora McCall, praticamente il suo terreno e lui usa utensili come trapani e sparachiodi contro le armi automatiche dei suoi avversari, un po' troppo buio per i miei gusti, ma il faccia a faccia che hanno i due grosso modo a metà film , in un ristorante, una partita a scacchi dialettica che mette in chiaro chi deve avere paura di chi.
The Equalizer- Il vendicatore può anche essere letto come un inno all'individualismo classico di certo cinema americano anni '80 con un personaggio che sembra un Rambo dei tempi nostri o un Van Damme che al posto della classica spaccata ad altezze impossibili , resetta il cronografo, come marchio di fabbrica, un gesto tra l'epico ( il nostro si duole anche se la mattanza la finisce con tre secondi di ritardo) e il compulsivo ( con tutto quello a cui deve pensare ....).
Il film di Fuqua , come il suo protagonista sono evidentemente figli di un altro tempo , di un'epoca in cui c'era ancora la Guerra Fredda da raccontare attraverso sceneggiature, di un'epoca di eroi solitari che non si servivano della tecnologia ma solo del buon senso e delle proprie mani, incidentalmente grosse come badili che sapevano essere ferro e piuma alla stessa maniera.
E' nato un po' vecchio questo film ma ha il sapore dell'omaggio vintage, abiura l'uso degli effetti speciali in favore del buon, caro, sano artigianato cinematografico.
Anche Denzellone nostro sta diventando un po' vecchio ma in questo film è cazzutissimo  e spaccaculi come poche altre volte gli era successo.
E a noi ce piace,  non ci sconvolge ma ce piace.

PERCHE' SI : Washington dà profondità al suo personaggio, ottimo anche il villain Csokas e la regia di Fuqua, molto action anni '80
PERCHE' NO : forse un filo lungo ( 130 minuti), finale un po' troppo al buio, la Moretz utilizzata per pochissimi minuti.

( VOTO : 7 / 10 )

 The Equalizer (2014) on IMDb

10 commenti:

  1. si condivido, piace anche a me Denzelluccio nostro, il film l'ho apprezzato tantissimo ^_^

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  2. Io invece l'ho odiato abbastanza. troppo supereroe per i miei gusti, sconfiggere un esercito russo senza problemi è troppo inverosimile per i miei gusti :)

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    1. avevo letto che l'avevi mal digerito...sinceramente della verosimiglianza me ne sono abbastanza disinteressato...ho pensato solo a godermi lo spettacolo...

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  3. Concordo in pieno. Uno dei film più anni ottanta degli anni zero. :)

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  4. Pure a me è piaciuto. Denzellone è sempre una certezza...

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  5. Direi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda...

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