I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 18 febbraio 2012

Triangle ( 2009 )

Non pensate al titolo come metafora di un rapporto d'amore un po' troppo affollato.E francamente vedendo il film non si pensa tanto a un triangolo quanto a qualcosa di circolare, più precisamente cerchi concentrici.
E come se Christopher Smith (annotate questo nome) buttasse un sasso in uno stagno e con la cinepresa cominciasse a filmare tutti i cerchi che si formano intorno al punto in cui si è inabissato.
Triangle parte da un paradosso temporale ripercorrendo parzialmente le orme del cult spagnolo di Nacho Vigalondo Los cronocrimenes ma è solo l'inizio di un annichilente processo di acquisizione progressiva da parte di Jess, la protagonista, della consapevolezza di trovarsi al centro di un loop diabolico da cui sembra impossibile uscire.
Smith frammenta la storia e la mostra da molteplici punti di vista che si intersecano spesso tra loro, aggiungendo sempre qualche particolare in più , tasselli fondamentali che catturano irrimediabilmente lo spettatore in un vortice di emozioni sempre più forti.
Impossibile raccontare qualcosa del film senza incorrere in spiacevoli spoilers: l'unica cosa che posso dire è che le intepretazioni varieranno ma per quanto mi riguarda Triangle è un apologo desolato sull'ineluttabilità del senso di colpa.

La messa in scena è semplicemente perfetta, i corridoi della nave su cui i naufraghi riescono a rifugiarsi ( loro non lo sanno che sono appena entrati in un incubo) risuonano dei lugubri echi dell'Overlook Hotel ( citato espressamente ad esempio quando alcuni dei personaggi entrano nella stanza 237) , la tensione è subito palpabile ed aumenta col passare dei minuti.
La gigantesca nave guidata da un invisibile nocchiero diventa la proiezione di una deriva emozionale in cui Jess cerca con tutte le forze di ribellarsi a ciò che sembra scritto per lei.
Eppure a ogni svolta , a ogni scarto in cui sembra progredire per un incanto malefico si ritrova sempre più indietro rispetto a dove è partita.
Jess si ritrova catturata in un meccanismo diabolico che lei cerca  di far inceppare con tutte le sue forze, compiendo anche atti totalmente estranei al suo modo d'essere.
Un semplice istinto di conservazione diventa una selvaggia lotta per la vita in cui tutti hanno qualcosa da perdere.
E si continua a tornare indietro.

Triangle è un horror raffinatissimo sia dal punto di vista formale che sostanziale, ha una protagonista estremamente versatile, Melissa George, che riesce a colorare efficacemente stati d'animo  così estremi e ha una progressione orrorifica inarrestabile che incolla lo spettatore alla poltrona.
Un piccolo gioiello da vedere assolutamente.
Inedito in Italia.
Ed ora di corsa a recuperare Black Death, il film di Smith successivo a questo.

( VOTO : 8 + / 10 ) 

2 commenti:

  1. Invece sono venuto subito...

    Direi che siamo d'accordo praticamente al centesimo!

    Anzi, ti dirò di più, ho scritto questa rece una settimana dopo la visione senza il mio famoso foglietto...
    E ora che ti leggo mi sono ricordato di aver appuntato 2 volte la parola Shining, ancor prima della stanza 237 (me ne sono accorto anche io). Peccato, mi sarebbe piaciuto parlarne.
    Stasera torno al mio paesello e voglio vedere quali altre cose mi ero appuntato poi non scritte.

    Senso di colpa motore dell'intero film, direi ci siamo proprio...
    Anche il voto.

    Ottimo anche Black Death, non mi ricordo ma almeno un 7 lo diedi.

    A presto!

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    1. infatti ho trovato una totale coincidenza nei nostri pareri su questo bellissimo film! Black Death mi è piaciuto abbastanza, ne ho anche parlato e anche Severance è molto gustoso...

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